Ambientamento: una parola per tante emozioni

Il nido apre…famiglie e bambini frequentanti l’anno educativo precedente vengono ri-accolti con sguardi sorridenti e nuove famiglie e bambini si avvicinano timide per affrontare la loro avventura. Esperienza, ascolto, osservazione, empatia, dialogo vissuti nell’arco degli anni ci fanno immaginare la miriade di emozioni che attraversano la mente e il cuore dei genitori, dei bambini e delle educatrici e così proviamo a darvi voce.
Quanti diversi punti di vista si incrociano nella fase dell’ambientamento?
Partiamo dal punto di vista del genitore
“Iscrivere il proprio figlio al nido comporta sicuramente cambiamenti significativi, primo tra tutti lasciare il nostro bene più prezioso in un ambiente nuovo, ancora sconosciuto e con persone che non fanno parte della nostra famiglia”.
Un grande entusiasmo accompagna questa scelta ma allo stesso tempo sorgono timori, preoccupazioni e qualche ripensamento: “Riuscirà a sentirsi a suo agio e ad interagire con gli altri?” “Sarà felice”? “Non sarà troppo presto per iniziare questo percorso”? “Sapranno cogliere le sue emozioni”? “Lo coccoleranno quando ne avrà bisogno”?

Il momento che più spaventa è quello del distacco al quale i genitori cercano di essere pronti per poter trasmettere serenità e sicurezza, tuttavia non è facile prevedere cosa aspettarsi date le molteplici emozioni in gioco. Ed ecco che arriva il momento di salutare il proprio bambino augurandogli una buona giornata e rassicurandolo che torneranno a prenderlo presto. Nonostante i timori, le preoccupazioni, i “se” e i “ma” il genitore porta dentro questi tre giorni di nido insieme e quando si chiederà “Chissà cosa starà facendo”, potrà guardare l’orologio e dire “Lo so, perché anche io ho vissuto questo momento con lui”.
E il punto di vista dei bambini già frequentanti?
Durante la fase d’ambientamento dei bambini e delle famiglie, tutto il personale educativo è impegnato e particolarmente attento a quel delicato passaggio che avviene quando la coppia bambino – genitore entra nel nido.

Tale attenzione, però, non verte solamente verso questi soggetti, ma anche verso i bambini già frequentanti, in quanto il ritorno al nido può determinare un po’ di smarrimento anche per loro. Le educatrici, quindi, svolgono un ruolo fondamentale nel ritrovare e riallacciare la relazione con bambini e genitori accompagnandoli e, soprattutto, rispettando i tempi di ogni singolo bambino: ognuno di loro, infatti, nonostante abbia già frequentato il nido e, pur conoscendone routine, spazi e personale ha bisogno dei propri tempi di ri-ambientamento.
Per supportare al meglio questo momento, quindi, si è scelto di dedicare una fase di “ri – ambientamento”, nei primi giorni di avvio dell’attività educativa: un tempo idoneo dedicato al rientro dei bambini. Questi momenti permettono loro anche di prepararsi emotivamente ad accogliere il nuovo gruppo di bambini: una situazione particolare per instaurare nuove relazioni.
L’ambientamento dei bambini nuovi può costituire una doppia valenza per quelli già frequentanti: da un lato, il fatto di aver già frequentato il nido, permette di entrare in relazione più facilmente con i bambini appena arrivati; dall’altro lato, però, può non essere facile ed immediato per bambini così piccoli vedere nuovi volti al nido. Può capitare, infatti, che la figura del genitore dei nuovi arrivati ricordi quella della propria mamma o del proprio papà, non presenti, però, in quel momento. E’ compito, delle educatrici cercare di favorire l’avvicinamento di bambini già frequentanti con i nuovi e le loro famiglie promuovendo una relazione con basi solide di fiducia, empatia e protezione.
‘’Ora non mi resta che scoprire insieme a voi come sboccerà e crescerà la relazione e l’amicizia fra tutti noi, famiglie ed educatrici” – Mamma di E.
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